DRONI SAR LA RIVOLUZIONE NEL SOCCORSO AEREO
In questo articolo parleremo e analizzeremo l’utilizzo dei droni in un campo molto “nobile”, quello relativo alla ricerca e soccorso.
I droni stanno cambiando molto velocemente il modo in cui vengono gestiti gli interventi di soccorso, grazie al continuo progresso della tecnologia, con miglioramenti continui sia nel campo droni vero e proprio che nel campo software e programmi da utilizzare per questo tipo di utilizzo.
In particolare, i droni da ricerca e soccorso sono progettati per operare in scenari complessi, offrendo supporto in situazioni quali disastri naturali, incidenti stradali, e altre emergenze. Le loro capacità uniche, come la puntualità, la mobilità e la possibilità di operare in condizioni difficili, li rendono strumenti essenziali per le squadre di soccorso migliorando tempestività e efficacia nelle operazioni di salvataggio.
Il concetto di utilizzo dei droni nel soccorso non è nuovo, ma con l’avanzamento della tecnologia, questi dispositivi stanno diventando sempre più sofisticati e sempre più adatti a “rispondere” alle necessità specifiche e peculiari nelcampo del soccorso. Inizialmente, i droni venivano utilizzati per la ricognizione aerea, ma ora alcuni droni sono in grado di trasportare carichi utili, come kit di pronto soccorso, medicinali e persino alimenti. Possono essere equipaggiati con luci per guidare le squadre a terra di notte su terreni particolarmente impervi, così come essere dotati di un megafono per lanciare messaggi udibili a grande distanza e dialogare con eventuali feriti e/o dispersi in attesa che vengano raggiunti dalle squadre a terra.
In tutto questo sono stati sviluppati inoltre software adatti proprio alla ricerca e soccorso, come ad esempio il DJI Flight hub per la pianficazione delle missioni, consentendo la condivisione delle informazioni raccolte dal drone con le squadre a terra e con chi sta gestendo l’emergenza e che sono altrettanto importanti.
I TIPI DI DRONE PER LA RICERCA E SOCCORSO
Ci sono diversi droni utilizzati per la ricerca e soccorso, come ad esempio:
- Quadricotteri e droni ad ala fissa: A seconda delle circostanze e del tipo di missione da compiere si sceglierà l’uno o l’altro in funzione di diversi parametri, possono volare a diverse altitudini e catturare immagini ad alta risoluzione dell’area circostante. Sono particolarmente utili per mappatura del terreno e ricognizione delle aree colpite, per la sorveglianza e valutazione dei danni.
- Droni equipaggiati con sensori termici: Utilizzano la termografia per rilevare il calore emesso da corpi umani o animali, rendendoli ideali per operazioni notturne o in condizioni di scarsa visibilità.
- Droni subacquei: Potenti strumenti per le ricerche in ambienti acquatici, questi droni possono esplorare fiumi, laghi e mari per cercare dispersi o valutare inondazioni.
- Droni per il rilascio di materiale: Alcuni droni sono progettati per trasportare e rilasciare materiali di soccorso, come kit di pronto soccorso, acqua o cibo, in zone inaccessibili a terra.
Come detto l’integrazione con software specifici fornirà uno strumento formidabile per tantissime tipologie di missione costituendo di fatto un vero e proprio “moltiplicatore di forze”.
DRONI PER IL SOCCORSO I VANTAGGI
I vantaggi di questa tecnologia sono diversi:
Per prima cosa la tempestività; I droni possono infatti essere dispiegati rapidamente in situazioni di emergenza, riducendo notevolmente i tempi di risposta rispetto ai metodi tradizionali. Possono essere inoltre impiegati per raggiungere aree difficilmente accessibili tramite mezzi di terra, come zone colpite da disastri naturali, montagne o aree isolate.
Un altro grandissimo vantaggio dei droni è la loro possibilità di raccolta dati utili alla gestione dell’emergenza: I droni possono fornire immagini aeree e dati in tempo reale, facilitando la valutazione dei danni e la pianificazione delle operazioni di soccorso. Il tutto a costi notevolmente inferiori ad, per esempio, un elicottero. MA non solo, i droni in questo campo possono esser euasti in maniera “preventiva”, per valutare ad esempio la possibilità che si sviluppino frane o valanghe, così come per la mappatura dei margini dei fiumi.
Ovviamente i droni utilizzati in questo tipo di operazioni devono essere affidabili e “performanti”, con tutta una serie di caratteristiche per renderli idonei a questo impiego:
Per prima cosa devono essere equipaggiati con telecamere ad alta risoluzione, dotati di un buono zoom ottico e di sensori termici: Queste tecnologie consentono ai soccorritori di individuare persone in difficoltà, anche in condizioni di scarsa visibilità o di notte, fondamentali poi un GPS e sistemi di navigazione avanzati, per permettere o ai droni di volare autonomamente verso le coordinate specificate, o per trasmetterle alle squadre a terra, garantendo un elevato livello di precisione. Altrettanto importante è il grado di impermeabilità del drone all’acqua, non c’è niente di peggio di un drone che in caso di emergenza non può volare per condizioni meteo avverse!
volto umano ripreso con telecamera termica Jarek Tuszyński / CC-BY-SA-3.0
In questo senso, sempre DJI, ormai leader di mercato in moti segmenti, ha sviluppato una soluzione ad hoc proprio per il soccorso, il Matrice30
Per operazioni più complesse e su larga scala è auspicabile poi che il drone abbia la possibilità di comunicazioni satellitari: questo per far si che si possa mantenere il contatto con squadre a terra o dislocate anche molto lontano dalle operazioni persino in assenza di segnale di rete mobile. In questo senso si stanno sperimentano ora soluzioni con un drone che fa da “ponte mobile” verso altri droni impiegati in operazioni.
Un futuro campo molto promettente, che sta già vedendo i primi esperimenti, è l’uso dell’intelligenza artificiale per analizzare i dati dati raccolti e ottimizzare le missioni di soccorso, identificando automaticamente le aree più colpite o le persone in pericolo, così come riconoscere più facilmente “sagome” umane in contesti difficili.
Molte organizzazioni in tutto il mondo stanno già utilizzando i droni per attività di soccorso, con la protezione civile italiana all’avanguardia nel loro uso, ad esempio durante le operazioni di soccorso dopo il terremoto del 2016 nel centro Italia, i droni sono stati utilizzati per mappare le aree colpite e localizzare gli sfollati, e anche nelle recenti alluvioni i droni hanno fornito un supporto fondamentale nella mappatura e nella ricerca.
Durante il devastante terremoto di Haiti nel 2010, i droni sono stati utilizzati per mappare e valutare i danni, facilitando la distribuzione degli aiuti.
Più recentemente durante gli immensi incendi boschivi in California i droni equipaggiati con sensori termici hanno aiutato i vigili del fuoco a monitorare i focolai di incendio, migliorando le strategie di contenimento delle fiamme.
In molte località alpine, inoltre, i droni sono impiegati per localizzare escursionisti dispersi o in difficoltà, portando kit di pronto soccorso e comunicazioni ai soccorritori, e venendo impiegati in caso di valanghe o frane.
Ma non solo cielo, droni subacquei sono stati impiegati per cercare i dispersi dopo diversi naufragi, permettendo ricerche più rapide ed efficaci, così come droni “aerei” sono in grado di portare verso i naufraghi attrezzature di salvataggio o cibo e medicinali.
DRONI PER IL SOCCORSO LE PROBLEMATICHE
Nonostante i molteplici vantaggi, tuttavis, l’impiego di droni nel soccorso presenta anche delle problematiche ancora non del tutto risolte.
Per prima cosa la legislazione sui voli dei droni è in continua evoluzione, e le restrizioni possono variare significativamente tra i vari paesi, rendendo difficile l’armonizzazione delle procedure e rendendo difficoltoso per gli operatori rimanere sempre aggiornati sui regolamenti.
Inoltre non tutti i droni utilizzati allo scopo hanno certificazioni di “impermeabilità” e di capacità “ognitempo”, limitando quindi il loro uso in caso di maltempo, pioggia, neve
Al momento, salvo rari casi di roni molto costosi, i droni non possono portare molto carico utile, rendendo quindi difficoltoso il supporto “diretto” ad un eventuale disperso o ferito, anche se sul mercato si stanno affacciando le prime soluzioni che risolvono questo problema.
Tutta questa tecnologia, però, è inutile se al centro non si pone comunque un adeguato addestramento di chi dovrò operare con il drone stesso. Fondamentale sarà la sua integrazione con le squadre a terra ed il responsabile delle operazioni di soccorso, il tutto sotto stress e con l’urgenza del tempo.
E’ assolutamente necessaria un’adeguata preparazione ed addestramento sia nella gestione delle emergenze, che nell’integrazione in team, la comunicazione, la gestione dello stress e così via, rendendo di fatto questo campo di utilizzo dei droni affascinante ed impegnativo allo stesso tempo, con una formazione del personale continua sia sulle tecnologie sia sulle cosidette “soft skills” per portare a termine le missioni in modo efficace e sicuro.